Ben ritrovati cari amici,
in condizioni normali questo sarebbe il periodo dedicato alle prime uscite in campo con le prime partite amichevoli in vista dell’inizio dei campionati nel mese di Aprile, ma siamo in un momento particolarmente delicato ed in piena emergenza corona virus, nel quale tutte le attività sono sospese almeno fino al 3 di Aprile.
Nonostante il contesto, vorrei continuare a parlarvi di baseball, sperando di non passare per questo come insensibile o indelicato, perchè lungi da me questa intenzione, ma soltanto quella di attirare la vostra attenzione per distogliervi possibilmente da altri pensieri in modo costruttivo.
Non è per nulla facile, me ne rendo conto, ma ci proviamo.
E dunque, per cercare di mantenere qualche bella consuetudine alla quale spero di avervi abituato, vorrei continuare a scrivervi dando seguito a quanto vi avevo già comunicato in precedenza, pubblicando il 5° POST, sulle regole che caratterizzano il nostro bellissimo sport.
Oggi lo dedichiamo alla Seconda parte: la fase di attacco.
I ruoli offensivi: il line up:
Se avete assimilato quanto vi avevo già scritto nel blog precedente, nel baseball i punti possono essere segnati solo nella fase di attacco.
Prima dell’inizio partita il manager di ogni squadra stabilisce e comunica all’arbitro ed alla squadra avversaria, i giocatori che scenderanno in campo, specificando i ruoli che verranno ricoperti nella fase di difesa, e l’ordine con cui si presenteranno in battuta, nella fase di attacco.
Per la fase di attacco, il manager, predispone un ordine di battuta definito line up, nel quale, a turno, i giocatori si presentano nel box di battuta, posizionato a lato del piatto di casa base, proprio come raffigurato nella immagine qui sotto.
Inizia a questo punto la partita con il primo inning e l’arbitro da il via alla gara con il rituale Play ball, il battitore si mette nella classica posizione di attesa, sempre ben raffigurata nella fotografia sottostante – per cercare di colpire la palla lanciata dal lanciatore avversario.
Una volta colpita la palla lascia cadere la mazza ed inizia la corsa per raggiungere le tre basi del diamante che gli permetteranno di segnare i punti (run) ritornando a casa base.
L’unico giocatore che per regolamento può non presentarsi a battere è il Lanciatore che, avendo un ruolo cruciale e particolarmente usurante, può essere sostituito in battuta da un compagno, cosiddetto battitore designato, che non coprirà alcun ruolo difensivo (questa regola non viene applicata nelle categorie giovanili).
Abbiamo detto che per segnare un punto bisogna fare il giro completo delle basi. Ciò non significa che lo si riesca a fare con una sola battuta. A seconda di diverse variabili, tra le quali il primo posto è dato dal tipo di battuta che si fa, ci si può fermare in prima base (singolo), in seconda base (doppio) o in terza base (triplo). Se, con una singola battuta, si riesce a completare il giro e tornare a casa base si realizza un home run.
Il numero di giocatori offensivi che possono essere contemporaneamente sul terreno di gioco, varia da uno a quattro, a seconda di quanti giocatori occupano le basi.
Se durante la fase di attacco in un inning ci si è fermati in una delle basi intermedie, per proseguire e cercare di raggiungere la base successiva bisognerà aspettare la battuta del compagno di squadra successivo, oppure tentare la cosiddetta rubata, ossia provare a raggiungere la base successiva senza aspettare una nuova battuta; tale giocata si effettua però solo in particolari condizioni, quando ci sono buone possibilità di raggiungere salvi la base successiva sfruttando le doti di particolare velocità nella corsa, oppure sfruttando errori od indecisioni della squadra in difesa come, ad esempio, una palla sfuggita al ricevitore o un errore della difesa o un lancio sbagliato.
La squadra in difesa, per impedire di segnare punti alla squadra avversaria, dovrà effettuare, per ogni inning, 3 eliminazioni (out) o dei battitori o dei corridori posizionati sulle basi.
Con questo meccanismo può accadere che proseguendo il gioco non tutti i giocatori del line up riescano ad andare a battere nello stesso inning e pertanto nella ripresa successiva il gioco riprenderà con l’ultimo battitore che non è andato a battere. Di norma un battitore si presenta alla battuta 5-6 volte nell’arco della partita. Il line-up deve essere lo stesso per tutto lo svolgimento della gara, non essendo consentito lo scambio di posizione in battuta, salvo la sostituzione di un giocatore .
L’attacco e i punti.
Per aumentare il punteggio della propria squadra i giocatori d’attacco devono colpire la palla lanciata dal lanciatore e mettere a segno dei punti (run). Se la palla battuta cade in territorio valido (compreso tra le linee di foul del quale vi avevo già scritto nel blog precedente), il battitore deve correre verso la prima base; se la giocata glielo permette, può cercare di arrivare anche alle basi successive, con l’obbligo però di toccarle in ordine. Il battitore che arriva “salvo” su una base viene da quel momento definito corridore, gli viene accordata una battuta valida (hit) e nel box di battuta andrà un suo compagno di squadra (il prossimo dell’ordine di battuta).
Un’ulteriore battuta farà avanzare il corridore fermo su una base verso le basi successive fino a raggiungere casa base per segnare così un punto. Su una base può fermarsi un solo corridore. Nel caso un battitore colpisca la palla e la mandi oltre la recinzione del campo, nello spazio tra la proiezione delle linee di foul sinistra e destra, gli viene assegnato un fuoricampo (home run). In questo caso avrà diritto a fare il giro delle basi e segnare un punto (senza che la difesa possa intervenire) così come segneranno un punto tutti i corridori presenti in quel momento sulle basi.
Può succedere anche che, se il giocatore è molto veloce nella corsa, riesca a completare il giro delle basi anche se la pallina non ha superato la recinzione. Anche in questo caso si parla di home run.
I battitori possono battere indifferentemente nel box di battuta alla sinistra o alla destra del piatto di casa base.
L’attacco può segnare punti anche in caso di battuta non valida o non effettuata, quando:
- con le basi piene (tutte le basi occupate da un corridore), il lanciatore concede al battitore la base ball (walk) o lo colpisce con il lancio (hit by pitch);
- con le basi piene, il lanciatore commette un fallo (balk);
- il lanciatore fa un lancio pazzo (wild pitch), cioè non trattenibile dal ricevitore, e un corridore riesce a correre a casa, nel caso che la palla sia sufficientemente lontana. La stessa dinamica avviene con la palla mancata, di responsabilità del ricevitore;
- il battitore colpisce lungo ma viene eliminato da un difensore della squadra avversaria con una presa al volo. Nel momento in cui il difensore prende la palla i corridori sulle basi, a loro rischio e pericolo, possono avanzare, e così può succedere che un corridore in terza base riesca a correre a casa base prima che la palla sopraggiunga al catcher (sacrifice fly);
- il battitore smorza la palla (bunt) mandandola a rimbalzare fra il lanciatore e il ricevitore, e il corridore che si trova in terza, partito di solito in anticipo, riesce ad arrivare salvo a casa base. Anche questo è un gioco così detto di “sacrificio” perché normalmente il battitore viene eliminato. I giochi di sacrificio normalmente non si tentano nella situazione di due eliminati, perché il terzo eliminato concluderebbe l’inning rendendo non validi eventuali arrivi a casa base.
- caso raro, un corridore in terza base riesce, correndo, a “rubare” casa base (steal home).
Cari amici termino qui anche questa seconda parte delle regole del gioco
Voglio darvi soltanto un piccolo anticipo sul prossimo articolo dicendovi che sarà dedicato alla difesa.
Spero continuiate a seguirci.
Un caro saluto dal vostro
Claudio Champ Campioli
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