Buongiorno a tutti voi appassionati del “batti e corri”
continuiamo gli articoli dedicati alla tecnica con il 3° POST della serie, oggi dedicato alla : ATTREZZATURA E AL VESTIARIO
Per conoscere il baseball ed imparare a giocarlo, è indispensabile conoscere anche gli strumenti essenziali che lo contraddistinguono.
Oltre alla mazza ed al guantone dei quali vi ho già illustrato le caratteristiche nei miei precedenti articoli, oggi il mio focus lo voglio dedicare alla illustrazione di tutte quelle attrezzature che corredano e completano il nostro sport, la cui scelta viene spesso sottovalutata dai non addetti ai lavori.
La nostra palla, non è una comune pallina. E’ ben diversa da quella utilizzata in altri sport, per composizione, diametro e pesantezza.
La composizione interna è varia: il nucleo centrale può essere in sughero o gomma oppure formato da un miscuglio dei due, spesso alternati in strati; il diametro della regione centrale generalmente non supera i 2 cm. La regione centrale è circondata da vari materiali di natura filamentosa quali lana, spaghi o, più raramente, cotone.
Il tutto è rivestito da due strisce di pelle di cavallo cucite strettamente con 108 cuciture composte dalla medesima fibra in cotone di colore rosso che garantisce stabilità alla palla e ne conferiscono il tipico aspetto.
Le cuciture, che sono in rilevo, non hanno solo una funzione estetica ma rivestono una importanza determinante nel lancio. Infatti il lanciatore impugnando la palla solitamente fra le tre dita (pollice, indice e medio) in diversi modi, riesce ad imprimere alla stessa effetti particolari tali da mettere in difficoltà i battitori avversari.
La palla regolamentare presenta una circonferenza variabile tra i 22,9 cm e i 23,5 cm, un peso di 142 grammi ed un diametro compreso tra i 7,3 cm – 7,5 cm; tali parametri variano tuttavia nelle varie categorie giovanili.
ORIGINI:
Un poco di storia ci servirà per conoscerla ancora meglio e più da vicino, raccontando le trasformazioni che la palla da baseball ha subìto nel corso degli anni. Nella prima metà del diciannovesimo secolo allora non esisteva una regolamentazione circa le dimensioni e peso. All’epoca esistevano varie forme di palle da baseball.
Spesso erano fatte a mano e (in genere) la loro struttura originale era simile a quella attuale, con una regione centrale in legno o sughero, una regione intermedia formata da numerosi spaghi e un involucro formato o da un singolo frammento di pelle o da un numero variabile di frammenti intrecciati. Le prime palle da baseball con struttura identica a quella attuale risalgono alla seconda metà del diciannovesimo secolo e furono prodotte per la prima volta da A.G. Spalding. (Fonte Wikipedia)
Le basi, ogni angolo della regione interna del campo da baseball è occupato da una base, nell’ordine: prima base, seconda base, terza base e casa base. I “sacchetti” (così sono chiamate le basi dalla prima alla terza) sono quadrati, mentre il “piatto” di casa base è pentagonale.
Anche il vestiario, come vi dicevo, ha la sua importanza. Ora vi spiego il perchè.
II berretto (in gergo chiamato il cappellino) è una delle note più caratteristiche che contraddistinguono la divisa da baseball, per la sua forma a cupola degradante e l’ampia visiera ricurva o piatta, studiata per riparare al meglio gli occhi dalla luce e da ogni riverbero. Questi berretti sono spesso decorati sulla parte anteriore con il logo o il nome della squadra o dell’università che rappresentano.
L’identificazione di questo tipo di berretto con lo sport del baseball per la verità è diventata ora molto relativa, dato che da decenni è ormai entrato a far parte della moda casual o sportiva mondiale.
Ora vi svelo una curiosità che magari pochi conoscono.
Vi ricordate la serie televisiva Magnum P.I ? ll suo celeberrimo protagonista, Tom Selleck, indossava praticamente sempre un berretto da baseball dei Detroit Tigers (squadra del campionato professionistico americano), tranne in quelle rare occasioni in cui vestiva con un abbigliamento formale.
Probabilmente, proprio l’utilizzo di quell’abbigliamento così casual/sportivo ha influenzato la moda di quel periodo che, infatti, ha visto un’ esplosione dell’utilizzo del berretto da baseball, tanto da essere stato esteso negli anni anche alle donne.
Anche qui vi voglio raccontare un pò della sua storia.
In origine, i berretti indossati dai giocatori di baseball erano sprovvisti di visiera o comunque questa era molto corta. Con il tempo il cappello è diventato più strutturato, rispetto al modello del XIX e all’inizio del XX secolo.
Nel 1860, la squadra dei Brooklin Excelsiors indossava l’antenato del moderno berretto da baseball arrotondato, che presentava una lunga cima e un bottone; nel 1900, il berretto “Brooklyn style” divenne popolare.
Durante gli anni ’40, la gomma di lattice divenne il materiale di rinforzo all’interno del cappello e nacque il berretto da baseball moderno., La visiera ampia era stata ideata per proteggere gli occhi del giocatore dal sole, Caratteristiche diventate imprescindibili, come vi ho già detto.
Il berretto da baseball era ed è ancora un mezzo importante per identificare una squadra. Infatti, il logo, la mascotte o l’iniziale della squadra sono posizionati sul cappuccio. Il cappello è anche cucito nei colori ufficiali della squadra di appartenenza.
La forma di base, compresa la visiera curva, è simile ad alcuni stili di cappelli solari del 19 ° secolo.
Lo stile attuale del berretto da baseball fu reso popolare dal giocatore Babe Ruth dei New York Yankees sul finire degli anni venti. (Fonte Wikipedia)
La divisa è una delle più pittoresche e belle divise che un atleta possa indossare. Studiata per dare la massima libertà di movimenti, ha subìto continue modifiche nella foggia e nei materiali a seconda del continuo sviluppo dell’industria tessile, in grado di fornire tessuti sempre più nuovi e sempre più funzionali. E’ formata da tre pezzi: la casacca, che può essere con i bottoni di chiusura o senza, i pantaloni, che a scelta del giocatore possono essere lunghi alla caviglia o al polpaccio, nel qual caso necessitano degli immancabili calzettoni detti socks, e la cintura.
Le scarpe sono simili a quelle usate per il calcio, ma nella pianta e nel tallone hanno una loro particolarità, in quanto sono corredate di lamine a taglio vivo sagomate proprio per migliorare la “presa” sul terreno durante la corsa; le lamine si chiamano spikes.
Per chi volesse approcciare a questo sport, sappia comunque che, soprattutto nei primi tempi, può utilizzare anche comuni scarpe da calcio, o in generale altre scarpette, purchè munite di tacchetti sotto la pianta.
Vi è poi un abbigliamento di protezione per il corpo composto da:
Il caschetto in plastica dura, imbottiti e con paraorecchie, sono obbligatori per il battitore e per i corridori sulle basi, garantiscono la protezione del capo dal lancio del lanciatore e dai tiri dei difensori sulle basi.
Completano l’attrezzatura da baseball le protezioni indossate dal ricevitore, la maschera e l’elmetto, che garantiscono la protezione del viso e del capo, la maschera è in metallo contorniata da una imbottitura in pelle o gomma, mentre l’elmetto è in plastica imbottita, la pettorina è in gomma protegge le spalle, tutto il petto e buona parte delle gambe, gli schinieri sono in plastica molto dura e proteggono gambe ginocchia e caviglie da eventuali lanci pericolosi del lanciatore.
Direi di avervi detto tutto.
Ah ..dimenticavo di darvi un ultimo preziosissimo consiglio. Prima di entrare in campo, abbiate cura di “recarvi al mare” e raccogliere una bella “conchiglia” da utilizzare all’occorrenza per proteggere i vostri “gioielli di famiglia”!!!!
A parte le battute, la conchiglia è elemento indispensabile per la sicurezza ed è obbligatoria già dalla primissima categoria giovanile.
To be continued con le regole del gioco …..
Il vostro Champ !!!